Re Bhumibol : un Re amato dal suo popolo

Re Bhumibol : un Re amato dal suo popolo

Il 13 ottobre 2016 segna la fine di un’era per la Thailandia e il suo popolo. Quel giorno è venuto a mancare il re più amato dal popolo thailandese: Re Bhumibol.
Questo articolo parla della vita e degli anni di regno del Re più carismatico che la Thailandia abbia mai avuto nella sua storia. Il tutto viene anche raccontato anche con gli occhi di chi ha vissuto in prima persona il periodo di lutto nazionale, durato un anno, che ha coinvolto il Paese strettosi attorno alla famiglia reale.

La vita di Bhumibol prima della Corona

Nota dell’autore : per facilitare il lavoro di ricerca, si è preferito consultare la voce di Wikipedia sulla figura del monarca Bhumibol Adulyadej.

Bhumibol Adulyadejappartente alla dinastia Chakri (terzogenito del principe Mahidol Adulyadej e della principessa Srinagarindra) nacque a Cambridge (USA)  il 5 Dicembre del 1927 acquisendo gia dalla nascita, dall’allora Re Prajadhipok, un titolo più alto rispetto a quello che aveva in precedenza (Phra Worawong Ther Phra Ong Chao, equivalente al terzo grado di successione dinastica)

Pochi mesi dopo rientrò in patria ma a seguito della morte del padre (1929) e della successiva rivoluzione siamese del 1932 (al tempo la Thailandia era riconosciuta, a livello internazionale, con il nome di Siam) , causata da un colpo di stato guidato da militari e civili, la famiglia del Principe Bhumibol decise di trasferirsi in Svizzera (dopo che il Re aveva concesso la monarchia costituzionale).

Qui Bhumibol iniziò i propri studi frequentando la École Nouvelle de la Suisse Romande.

A seguito dell’abdicazione del Re Prajadhipok (2 Marzo 1934) e della successione al trono da parte del fratello Ananda Mahidol (che al tempo aveva nove anni),  il rango del principe Bhumibol viene elevato a quello di Chao Fa (erede diretto).
Nel 1938, la sua famiglia ritornò in Siam ma a causa dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale, fu nuovamente costretta a dirigersi in Svizzera dove continuò i suoi studi, iscrivendosi alla facoltà di scienze all’Università di Losanna.
Dì lì a poco però, il ritorno in patria dopo la fine della guerra e una serie di “circostanze” avrebbero cambiato la sua vita per sempre.

Il 9 Giugno 1946 infatti il fratello Ananda venne trovato assassinato nella sua stanza da letto (in circostanze ancora oggi avvolte nel mistero) e, in base alla linea di successione, il principe diciottenne Bhumibol divenne Re del Siam e fece quindi ritorno in Svizzera per ultimare i propri studi di Legge e Scienze Politiche.
In quel periodo, ebbe modo di conoscere la figlia dell’ambasciatore thailandese in Francia, colei che in seguito sarebbe divenuta sua moglie : l’attuale Regina Sirikit.



Storia politica della Thailandia sotto il regno di Bhumibol

Bhumibol fu ufficialmente incoronato il 5 maggio 1950 dopo aver presieduto la cerimonia di cremazione, più volte rinviata, del defunto fratello Ananda. Durante i suoi 70 anni di regno, si sono succedute varie fasi politiche:

1) Nei primi anni del suo regno, durante il governo militare del dittatore Plaek Phibunsongkhram, Bhumibhol non aveva pieni poteri ed era poco più che una figura cerimoniale sotto il governo militare. Nell’Agosto del 1957, il dittatore venne accusato di lesa maestà dovuta alla sua condotta durante le celebrazioni del 2500° anniversario del Buddhismo. Il 16 settembre 1957, Phibunsongkhram chiese a Re Bhumibol un supporto per il suo governo ma quest’ultimo si rifiutò e gli consigliò di dimettersi senza successo.
Nella stessa sera, Sarit Thanarat prese il potere e Re Bhumibol impose la legge marziale per tutto il Regno ;

2) il governo militare di Sarit Thanarat costrinse Phibunsongkhram all’esilio in Giappone dove morì. Gli anni del suo governo furono caratterizzati dalla dura opposizione delle repressioni e dall’intromissione degli Stati Uniti nella politica thailandese che, grazie ai suoi finanziamenti, portarono alla crescita economica del paese negli anni Sessanta.
Il governo inoltre diede alla monarchia una posizione di primo piano che non aveva dai tempi della rivoluzione siamese ;

3) alla morte di Thanarat, avvenuta nel 1963, la carica di primo ministro fu affidata a Thanom Kittichakorn. Egli fu protagonista della scena politica nazionale per un decennio continuando la politica filo-americana del suo predecessore fino alla repressione studentesca del 1973 che pose fino alla sua egemonia politica ;

4) un evento che fece scalpore durante il suo regno fu il massacro alla Thammasat University avvenuto il 6 ottobre 1976. Ci fu una dura repressione da parte della polizia e dei gruppi paramilitari dell’estrema destra contro gli studenti che si erano riuniti per protestare contro il ritorno di Thanom Kittichakorn. Ufficialmente le vittime furono quarantasei ma fu dichiarato che le vittime fossero più di cento.

Fonte: http://www.mipiacelathailandia.it/posso-esserti-utile/notizie-thailandia/

Nello stesso giorno un colpo di stato guidato da una fazione filo-monarchica dell’esercito in funzione anticomunista (capeggiata da Sangad Chaloryu) pose Thanin Kraivichien a capo del governo . Nel suo primo anno (e unico) da Primo Ministro, la repressione delle proteste studentesche e delle opposizioni di sinistra fu molto dura.

L’anno successivo infatti, un nuovo colpo di Stato organizzato dalla stessa giunta militare portò Kraivichen a cedere il posto al suo successore Kriangsak Chomanan. Quest’ultimo iipotizzò un più veloce ritorno alla democrazia che prevedeva un piano in 12 punti ma venne proposto solo dal suo successore Prem Tinsulanonda ;

5) negli anni ’80, Re Bhumibol si rifiutò di appoggiare due colpi di Stato: il primo nel 1981 (colpo di Stato del pesce d’aprile) ed il secondo nel 1985 (la ribellione condivisa). Questi colpi di Stato lasciarono credere che Bhumibol si fosse fatto un’idea sbagliata della società thailandese e che le fazioni politiche e militari dubitassero delle sue capacità di mediatore imparziale ;

6) nel 1992, Re Bhumibol giocò un ruolo fondamentale nella transizione al sistema democratico del paese : tra il 17 e il 20 maggio 1992 (giorni del Black May) una protesta popolare svoltasi a Bangkok contro il governo del Generale Suchinda Kaprayoon venne repressa nel sangue.
Ci furono 52 morti, centinaia di feriti e 3500 arresti (molti dei quali furono torturati).

Il 20 maggio 1992, la famiglia reale tutta (sia i figli Sirindhorn e Vajiralongkorn che lo stesso Re Bhumibol) lanciò dalla televisione un messaggio forte in cui chiedeva a Kaprayoon e Chamlong (uno dei due leader dei dimostranti) di porre fine al tutto e di lavorare insieme tramite procedure parlamentari.
Kaprayoon rilasciò Chamlong (che a sua volta chiese ai dimostranti di sciogliersi immediatamente) e rassegnò le proprie dimissioni il 24 maggio 1992.

Gli Anni Novanta furono condizionati anche dalla crisi che colpì nel 1997 tutto il Sud Est Asiatico ;

7) il periodo che va dal 2001 al 2006/2007 fu abbastanza movimentato: Thaksin Shinawatra vinse le elezioni nelle fila del TRT (Thai Rak Thai Party). Primo Primo Ministro capace di completare il proprio mandato politico, durante il suo governo si occupò principalmente delle aree rurali del Paese.
Rieletto nel 2005 con una vittoria schiacciante, Shinawatra venne coinvolto in scandali politici a causa del conflitto d’interesse tra la sua funzione governativa e le varie attività finanziarie che lo riguardavano e venne deposto nel 2006 con un colpo di Stato  mentre era in visita a New York.
Dopo il golpe, Shinawatra rimase a vivere all’estero e si ritirò dalla politica.

Tra il 2006 e il 2007 ci furono diversi attentati in Thailandia, l’incendio in diverse scuole rurali della Thailandia del Nord-Est e l’esplosione di bombe in dieci location di Bangkok.
Nel frattempo i militari decisero di redigere, non senza difficoltà, la nuova Costituzione per diminuire i conflitti d’interesse.
Il 23 dicembre 2007 vi furono nuove elezioni che furono vinte dal PPP (People Power Party) che portò Samak Sundaravej all’incarico di Primo Ministro, anche se venne destituito dopo pochi mesi dalla Corte Costituzionale per conflitti d’interesse, così come il suo successore Somchai Wongsawat ;

8) infine, gli ultimi anni del regno di Re Bhumibol (dal 2008 al 2016), furono caratterizzati da varie crisi politiche che hanno portato al colpo di Stato avvenuto nel 2014.

Nel 2008 in Thailandia ci fu una crisi politica dovuta al conflitto tra il movimento delle Camicie Gialle” (ufficialmente denominato PAD o Alleanza Popolare per la Democrazia) ed il governo democraticamente eletto del Partito del Potere Popolare.
La crisi si concluse con l’intervento dei militari nel dicembre del 2008 e la formazione di un nuovo governo del PAD retto da Abhisit Vejjajiva.
Fin dall’inizio però l’ascesa al potere di Abhisit Vejjajiva è stata oggetto di critiche : nell’aprile del 2009 infatti il Paese venne travolto dalle proteste delle “Camicie Rosse” che inneggiavano alle dimissioni di Vejjajiva (poi costretto a fuggire) e chiedevano nuove elezioni anticipate.
I luoghi dove si accesero di più le proteste furono Bangkok e Pattaya (dove era un summit dell’ASEAN venne poi sospeso).

Dopo le proteste pro-Thaksin, si vennero a formare due opposte fazioni: il governo (Partito Democratico + partiti minori), appoggiato dal PAD, dall’esercito e dalle forze di polizia, ed i fedeli di Thaksin che si erano uniti nell’ UDD (Fronte Unito per la Democrazia contro la Dittatura).

Una seconda crisi politica si verificò tra il 2013 ed il 2014, con delle proteste organizzate dal Comitato per la Riforme Democratiche del Popolo per chiedere le dimissioni di Yingluck Shinawatra (sorella di Thaksin).
Il 20 maggio 2014, un nuovo colpo di Stato militare portò alla legge marziale in tutta la nazione e alla nomina del generale Prayuth Chan-o-cha a capo del governo.

Recentemente è entrata in vigore una nuova Costituzione che, all’articolo 44, attribuisce il potere ai militari.

Quanto al Re Bhumibol, si è spento il 13 ottobre dello scorso anno,  all’età di 88 anni al Siriraj Hospital di Bangkok per il peggioramento delle proprie condizioni di salute già rese precarie da un’infezione polmonare, problemi cardiaci e idrocefalia.
Alla sua morte, è stato proclamato un anno di lutto nazionale in tutto il Paese (un lutto terminato da poco più di un mese).

Il 26 Ottobre scorso, al termine dell’anno di lutto, il defunto Re è stato finalmente cremato al campo reale di Bangkok e le sue ceneri sono state sepolte il giorno dopo nel monastero di Wat Bowonniwet a Bangkok.

Ora la successione sarà garantita dal figlio Vajiralongkorn , destinato a divenire nuovo Re della Thailandia.


Re Bhumibol visto con gli occhi di un italiano : il mio viaggio nella Thailandia nell’anno del lutto nazionale

I giorni successivi alla scomparsa del Re Bhumibol sono stati caratterizzati da una grande tristezza ed una sentita commozione nel popolo thailandese, letteralmente addolorato dalla morte di un sovrano così tanto amato in vita.

Quest’estate ho avuto modo di prendere parte ad un progetto di volontariato in Thailandia grazie ad AIESEC e già all’arrivo, non appena raggiunta la dogana del Savarnabhumi International Airport di Bangkok si poteva comprendere l’impatto emotivo di questa situazione : un grande manifesto nero con l’immagine del defunto re all’ingresso della dogana.

Istintivamente quindi si poteva capire come il lutto fosse davvero sentito in tutto il Paese, con le immagini del Re presenti dappertutto : dalle monetine alle gigantografie messe all’entrata di ogni ufficio ed edificio pubblico (scuole, ospedali, commissariati di polizia, poste, ecc..), dalle grandi città fino ai villaggi più remoti.

La figura del Re è infatti molto rispettata in Thailandia: un insulto o un comportamento irrispettoso nei suoi confronti o nei confronti di un qualsiasi membro della famiglia reale possono costare dai 3 ai 15 anni di reclusione (vige il reato di lesa maestà).

La figura istituzionale del Re è centrale nella vita di ogni thailandese, a partire dall’istruzione : anche in un contesto come quello di una scuola elementare, dove ho insegnato inglese a bambini di età compresa tra i 6 ed i 7 anni, uno dei primi argomenti trattati nei libri di Storia è proprio la vita del Re.
In questa scuola ho trovato persino un orto lui a dedicato e in una classe ho trovato i quadri che raffiguravano tutti i dieci re della Dinastia Chakri (incluso il futuro sovrano Vajiralongkorn).

Io e i bambini della Banmaekham School

Inoltre, sempre per rispetto al Re, una legge nazionale ancora in vigore obbliga e coinvolge tutti i cittadini thailandesi ad ascoltare in silenzio il loro inno nazionale due volte al giorno (alle otto di mattina e alle sei di sera).
Ovunque mi trovassi (a scuola, mentre cenavo in un comunissimo ristorante di Chiang Rai, passeggiando per le vie del Night Bazar di Chiang Mai o davanti ad un filmato a reti unificati trasmesso alla tv), anche io osservavo rispettosamente in silenzio il loro inno nazionale.

In Thailandia, in genere il giorno del compleanno del Re coincide con la festa del papà : il Re infatti è considerato come modello esemplare di padre.

Rispetto al padre, come detto in precedenza, il futuro sovrano Vajiralongkorn non è visto come una figura carismatica dal popolo thailandese anche per via del suo disinteresse per la politica e la ben poca curanza dei doveri che il suo ruolo richiederebbe.
Si prospettano tempi duri e difficili per il Paese, dato che la situazione politica attuale non è delle migliori.

Questo perchè la Thailandia sta uscendo da un periodo molto difficile sia a livello istituzionale che a livello emotivo, un periodo che potrebbe essere l’anticamera di un possibile peggioramento della situazione a livello politico, considerando anche la presenza di un Re disinteressato dal ruolo che dovrebbe ricoprire e l’instabilità politica che affligge il Paese dal colpo di Stato avvenuto nel 2014.


Elia Senese per www.policlic.it

Perché si parla di “governo diviso”?

Perché si parla di “governo diviso”?

L’8 novembre scorso, si sono svolte negli Stati Uniti le cosidette elezioni di “midterm”[1]; gli elettori, infatti, sono stati chiamati alle urne per esprimere la loro preferenza per il rinnovo delle camere del Congresso. Tramite le elezioni di metà mandato, sono...

La Chiesa cattolica dal Non Expedit al suo superamento

La Chiesa cattolica dal Non Expedit al suo superamento

La Chiesa nella seconda metà dell'Ottocento: uno sguardo di insieme Dalla caduta del cosiddetto “Antico Regime”, che si basava su capisaldi quali la monarchia assoluta di diritto divino, il privilegio aristocratico e l'istituto della schiavitù di matrice feudale, si...