La questione del rapporto che lega posizioni politiche di “destra” più o meno radicale con fenomeni culturali di tipo “complottistico” è diventata sempre più urgente durante i mesi della quarantena dovuti alla COVID-19. Non solo il sovranismo, l’alt-right e i gruppi neofascisti hanno ripetutamente violato le disposizioni sanitarie disposte dagli Stati, contestandole come provvedimenti illiberali o “dittatoriali”, ma una fetta non irrilevante di opinione pubblica ha fatto sue, nelle scorse settimane, convinzioni, teorie e illazioni fantapolitiche nel tentativo di interpretare il significato della pandemia (si pensi al presunto legame tra profilassi, 5G, vaccini e Bill Gates). Il fatto che anche alcuni sinceri esponenti della sinistra radicale o dell’area anarchica abbiano di fatto avallato le stesse posizioni, sia in termini di violazione del lockdown, sia in termini di denuncia di un tentativo di instaurazione di una dittatura tecno-sanitaria, la dice lunga sull’importanza del fenomeno che abbiamo di fronte agli occhi. Le discusse posizioni “negazioniste” espresse da Agamben in alcuni suoi interventi hanno solo reso palese l’esistenza del problema.
War at crossroads
Introduction A contemporary pressing issue in both academic and practitioner circles in development, security and peacebuilding is the relationship between gender and conflict, a relation that cuts across themes, disciplines, and actors. As such, the study of the...