Verso la Casa Bianca

Verso la Casa Bianca

Breve prontuario per le primarie del Partito Repubblicano

Il 23 agosto 2023, a Milwaukee in Wisconsin, si terrà il primo dibattito tra i candidati alle primarie del Partito Repubblicano[1] (da qui in avanti anche GOP[2]), dando il via a una campagna elettorale che si concluderà con le elezioni presidenziali programmate per il 5 novembre 2024.

Come spesso capita, le primarie del Partito che non esprime il Presidente in carica sono particolarmente affollate, e questo ciclo non fa eccezione. Mentre, infatti, nel Partito democratico, il Presidente Joe Biden ha la strada spianata verso la nomination[3], le primarie del GOP vedono in corsa almeno tredici candidati considerati “maggiori”, oltre che una serie di altre personalità minori[4]. È vero che, dei tredici candidati maggiori, non tutti possono davvero sperare di raggiungere la nomination, ed è probabile che già nei prossimi mesi alcuni di questi annunceranno il ritiro, ma è altrettanto vero che, con un campo così esteso, le sorprese non possono essere escluse. Anche perché il processo che porterà alla nomination durerà fino all’agosto del 2024.


Tempi e regole delle Primarie Repubblicane del 2024

Se, come detto, il dibattito del 23 agosto darà ufficiosamente il via alle primarie, queste in realtà sono già iniziate da qualche mese, con gli annunci delle varie candidature e con il tentativo, da parte dei candidati, di qualificarsi al dibattito, guadagnandosi il diritto di poter salire sul palco di Milwaukee.

Il primo ad annunciare la candidatura è stato l’ex presidente Donald Trump, che sin da quanto ha perso le elezioni del 2020 contro Joe Biden (non riconoscendo, peraltro la sconfitta), non ha mai fatto mistero di voler tentare nuovamente la via verso al Casa Bianca; il suo annuncio è arrivato prestissimo, addirittura il 15 novembre 2022[5], e per qualche mese l’ex presidente è stato l’unico candidato dichiarato.

A partire dal 14 febbraio 2023, data dell’annuncio della candidatura dell’ex Governatrice del Carolina del Sud ed ex ambasciatrice presso le Nazioni Unite Nikki Haley[6], si sono susseguiti una serie di annunci nei mesi successivi che hanno portato nella contesa, tra gli altri, l’ex vicepresidente degli Stati Uniti Mike Pence, il governatore della Florida Ron DeSantis e l’unico senatore afroamericano del Partito Repubblicano, Tim Scott[7].

Dal momento dell’annuncio della candidatura, le energie dei candidati si sono concentrate sostanzialmente su due obiettivi.


L’importanza di Iowa e New Hampshire

Il primo obiettivo è viaggiare e fare campagna elettorale nei cosiddetti “early States”, in particolar modo in Iowa e New Hampshire[8], che apriranno le danze: in Iowa si voterà il 15 gennaio 2024, mentre in New Hampshire tra la fine di gennaio e l’inizio di febbraio (ancora non è stata fissata una data precisa[9]). I risultati che i vari candidati otterranno in questi due Stati, infatti, saranno importantissimi, in entrambi i sensi: i vincitori nei due Stati citati, infatti, otterranno una grande attenzione mediatica ed elettorale, saranno attrattivi per i donatori e potranno costruire un momentum la cui onda lunga potrebbe metterli in buonissima posizione per conquistare la nomination; gli sconfitti in Iowa e New Hampshire, invece, specie se la sconfitta dovesse essere particolarmente deludente, potrebbero essere portati a sospendere la campagna e a ritirarsi dalle primarie[10].

Ovviamente, esistono casi in cui a vincere le primarie è stato un candidato che in Iowa e New Hampshire è andato male o non benissimo. Giusto per citare i casi più recenti, nel 2016, proprio nelle primarie repubblicane, in Iowa vinse di misura il senatore del Texas Ted Cruz, davanti a Trump e al senatore della Florida Marco Rubio[11]. Pochi giorni dopo, però, Trump stravinse in New Hampshire, dando il via a quel cammino che lo portò alla Casa Bianca[12].

Nel 2020, invece, in occasione delle primarie democratiche, Joe Biden andò malissimo sia in Iowa, dove arrivò quarto[13], sia in New Hampshire, dove arrivò addirittura quinto[14]. A salvare l’attuale Presidente degli Stati Uniti furono le primarie in Carolina del Sud, terzo Stato della contesa: la netta vittoria raggiunta da Biden gli consentì di restare in gara e, alla fine, di ottenere la nomination e la Presidenza[15].

Se è vero che Biden è riuscito a sopravvivere a due gravi sconfitte in Iowa e New Hampshire, così come Trump non ha pagato il secondo posto in Iowa, sia nel 2016 che nel 2020, le primarie nei due Stati citati hanno portato a una serie di ritiri non banali: nel 2016, nelle primarie repubblicane, dopo l’Iowa o dopo il New Hampshire sospesero la campagna Santorum, Christie, Fiorina, Gilmore, Huckabee e Paul[16], mentre nel 2020, nelle primarie democratiche, i deludenti risultati in Iowa e New Hampshire costrinsero al ritiro Yang, Bennet e Patrick[17].


Le regole di qualificazione al primo dibattito

Il palco del dibattito repubblicano del 2016 a Des Moines in Iowa (Gage Skidmore/Wikimedia Commons, licenza CC BY SA 3.0), link: https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Republican_Presidential_debate_2016_by_Gage_Skidmore.jpg.

L’altro grande obiettivo verso il quale sono volte le energie dei candidati e dei loro team è il raggiungimento dei criteri di qualificazione al dibattito del 23 agosto 2023. A fissare i criteri di qualificazione è stato il Republican National Committee (RNC) che ha stabilito che i candidati, per poter calcare il palco di Milwaukee dovranno raggiungere almeno l’1% in almeno tre sondaggi effettuati da case sondaggistiche specifiche – e considerate dall’RNC come più attendibili – o su scala nazionale, oppure con un mix tra sondaggi nazionali e sondaggi in early States, e raggiungere la quota di 40.000 donatori individuali, di cui 200 in almeno venti Stati diversi. I candidati dovranno raggiungere tali criteri entro il 21 agosto 2023[18].

Proprio il criterio dei donatori spiega il motivo di un comportamento che è sembrato bizzarro da parte di uno dei candidati. Doug Burgum, imprenditore e attuale governatore del Dakota del Nord, ha deciso di regalare un buono di 20 dollari a chi avesse donato anche solo un dollaro alla sua campagna. Se dal punto di vista più strettamente economico l’operazione potrebbe apparire senza senso, il suo obiettivo ultimo è proprio da ricercare nella volontà, da parte di Burgum, di raggiungere quella quota di 40.000 donatori individuali alla sua campagna, obiettivo peraltro raggiunto[19].

Nel momento in cui si scrive l’articolo, si sono qualificati al dibattito del 23 agosto Donald Trump, Ron DeSantis, Mike Pence, Nikki Haley, Tim Scott, Vivek Ramaswamy, Chris Christie e Doug Burgum. È vicino, ma non ancora qualificato, Asa Hutchinson[20].

In realtà è presente un ulteriore criterio che i candidati devono soddisfare per poter essere presenti a Milwaukee: assumersi l’impegno, in forma scritta e firmata, di sostenere il candidato che risulterà vincitore alle primarie. In realtà, su questo punto, già sono cominciate le controversie: Trump ha fatto sapere di non aver alcuna intenzione di firmare questo impegno[21], mentre Asa Hutchinson e Chris Christie si sono espressi più volte sul non voler, in nessun caso, sostenere una nuova candidatura di Trump. Sull’impegno da firmare, Christie ha detto che lo firmerà “just as seriously as Donald Trump took it in 2016”[22] (seriamente come lo ha preso seriamente Trump nel 2016, traduzione dell’autore), riferendosi a una celebre scena di un dibattito del 2016 in cui Trump fu l’unico a dichiarare che non avrebbe sostenuto il vincitore, se non fosse stato di suo gradimento[23].


I tempi delle primarie repubblicane

Dopo il primo dibattito del 23 agosto le primarie repubblicane continueranno verso il 15 gennaio 2024, che, come detto, sarà la data in cui si voterà in Iowa. Tra il 23 agosto 2023 e il 15 gennaio 2024 i candidati continueranno la loro campagna elettorale, volta a convincere elettori e a raccogliere fondi, e potranno partecipare a un secondo dibattito, già fissato per il 27 settembre[24]. In questo periodo potranno essere possibili dei ritiri di candidati che non riusciranno, sondaggi alla mano, a ottenere una quota di consensi accettabile, o di candidati che faranno fatica con la raccolta fondi.

Dal 15 gennaio 2024, con l’Iowa, partiranno le primarie: si voterà per vari mesi in tutti gli Stati Uniti. La Convention repubblicana, nella quale sarà ufficialmente nominato a candidato presidente del GOP il vincitore delle primarie, si terrà proprio a Milwaukee tra il 15 e il 18 giugno 2024[25]. Questo evento segnerà l’atto finale delle primarie repubblicane.


Le regole delle primarie repubblicane

Come si vincono le primarie nel 2024? Per diventare il candidato repubblicano alla presidenza, i vari sfidanti delle primarie si affronteranno in ognuno dei 50 Stati, così come a Washington DC e nei cinque territori (Samoa Americane, Porto Rico, Guam, Isole Vergini e Isole Marianne Settentrionali). In palio, in ognuna delle sfide citate, ci sono i delegati, che poi, alla Convention di Milwaukee prevista per giugno 2024 nomineranno il candidato del GOP alla presidenza. Di fatto, dunque, la scelta del candidato presidente è un esempio di democrazia indiretta, con gli elettori che, pur votando per il candidato, eleggono soltanto i delegati da inviare alla convention. In totale sono in palio, si stima, 2.467 delegati[26], quindi la maggioranza da raggiungere per i vari candidati alle primarie è di 1.234 delegati.

Come detto, l’assegnazione dei delegati avviene attraverso il voto nei vari Stati e territori e a Washington DC, ma le regole di assegnazione variano a seconda dello Stato o territorio. In generale, comunque, si possono distinguere tre diverse tipologie[27] con le quali i vari candidati possono vincere delegati:

  • Sistema proporzionale: i delegati sono assegnati ai vari candidati in maniera proporzionale in base ai voti presi, o considerando i voti totali nello Stato, oppure considerando anche, oltre ai voti totali, anche quelli nei singoli distretti congressuali in cui i vari Stati sono divisi;
  • Winner-take-all: in questo caso, tutti i delegati degli Stati che utilizzano tale metodo sono assegnati al candidato che ha preso almeno un voto in più rispetto a tutti gli altri;
  • Sistema ibrido: in questo caso, ci sono varie possibili declinazioni miste di uno o di entrambi i sistemi precedenti. Un esempio è il caso di Stati che assegnano i delegati con metodo winner-take-all sia a livello statale che nei singoli distretti congressuali. Un candidato vincitore nello Stato, dunque, prenderebbe un certo numero di delegati, ma anche altri candidati avrebbero la possibilità di vedersi assegnati delegati se dovessero prevalere in uno o più congressi distrettuali.

La situazione è varia anche in riferimento alle regole per il voto vero e proprio. Anzitutto, è possibile che le primarie siano chiuse o aperte: nel primo caso saranno ammessi al voto solo gli elettori registrati come repubblicani, mentre nel caso di primarie aperte potranno partecipare potenzialmente tutti i cittadini di un determinato Stato[28].

A cambiare sono anche le tecniche di voto. Da un lato, infatti, le operazioni di voto possono svolgersi in modalità “standard”, con un voto segreto, come si svolgono, ad esempio, anche le elezioni italiane: è questo il caso, tra gli altri, del New Hampshire. In alternativa, alcuni Stati come l’Iowa adottano la tecnica dei caucuses: in questo caso, a livello locale (a seconda dei casi, di contea, distretto o circoscrizione), gli elettori si riuniscono in un unico luogo e fisicamente formano dei gruppi separati a seconda del candidato supportato; un gruppo a sé sarà formato anche dagli indecisi. Ogni gruppo, poi, potrà tenere dei discorsi di supporto al proprio candidato, tentando di convincere gli indecisi e gli elettori di altri gruppi a spostarsi (anche in questo caso fisicamente) di gruppo. Alla fine del processo, si conta la numerosità dei vari gruppi per stabilire quale candidato ha vinto le primarie e allocare i delegati. Ovviamente, nel caso dei caucuses il voto non è segreto[29].


Breve presentazione dei candidati

In questo paragrafo saranno brevemente presentati i candidati maggiori delle primarie repubblicane. Per ogni candidato saranno inoltre valutate le possibilità di vittoria in base ai sondaggi, consultabili sui siti RealClearPolitics[30] e FiveThirtyEight[31].


Donald Trump

Il frontrunner delle primarie del GOP del 2024 è senza ombra di dubbio l’ex Presidente Donald Trump, che ha ancora una fortissima presa sulla base repubblicana[32]. Trump sta dominando i sondaggi da quando ha perso le elezioni del 2020 contro Biden, ed è sempre stato abbondantemente avanti rispetto agli sfidanti se si escludono i mesi tra il novembre del 2022 e il marzo del 2023, quando i risultati delle midterm dei suoi candidati sembravano aver eclissato la sua stella. Al momento è difficile pensare a uno scenario in cui non sia lui il candidato presidente per il GOP, ma attenzione soprattutto alle difficoltà giudiziarie dell’ex Presidente, che potrebbero complicare il suo cammino. Se infatti le accuse mosse contro Trump in tre diversi casi[33] non sembrano poter scalfire il suo consenso nella base del GOP, è anche vero che i numerosi impegni giudiziari che l’ex Presidente dovrà onorare (tutti i processi inizieranno nei primi mesi del 2024), potrebbero costringerlo a distogliere energie dalle primarie e dalla campagna elettorale[34]. Inoltre, c’è l’incognita dell’esito dei processi citati: se Trump dovesse essere giudicato colpevole, pur potendosi candidare alla Presidenza, sarebbe un duro colpo alle sue chance nelle elezioni generali, e sarebbe anche costretto a una faticosa campagna elettorale dal carcere[35].


Ron DeSantis

Ron DeSantis (Governo federale degli Stati Uniti d’America/Wikimedia Commons, licenza di pubblico dominio), link: https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Ron_DeSantis,_Official_Portrait,_113th_Congress.jpg?uselang=it.

Ron DeSantis, giovane governatore repubblicano della Florida, è stato considerato per mesi l’unico in grado di poter competere con Trump per la nomination, soprattutto nei mesi immediatamente successivi alle midterm del 2022, quando riuscì a vincere la riconferma a governatore il Florida – Stato tradizionalmente combattuto – di circa il 20%, mentre i candidati trumpiani erano in difficoltà in tutti gli Stati Uniti.

Nelle ultime settimane, però, la campagna elettorale di DeSantis è in crisi. Al crollo nei sondaggi, che ora vedono il governatore della Florida decisamente più vicino al terzo posto che al primo, si sono accompagnate alcune decisioni che hanno fatto capire che molto, nella sua campagna elettorale, non stava funzionando: nelle ultime settimane, infatti, DeSantis ha prima licenziato il 40% dello staff che lavorava alla sua campagna, poi ha licenziato il campaign manager, sostituendolo con il suo storico capo dello staff James Uthmeier[36].

Il motivo principale per cui la campagna elettorale di DeSantis sta rischiando di affondare va ricercato in come il governatore della Florida sta affrontando Trump. La tattica di DeSantis, infatti, finora si è concretizzata nel non nominare praticamente mai l’ex Presidente, tentando allo stesso tempo di posizionarsi alla sua destra, e “copiandolo” nei modi e nei temi, ma è evidente come questa strategia si stia rivelando un fallimento[37]. D’altra parte, la stessa campagna elettorale di Trump ha evidenziato – così come quella di altri candidati – che non ha senso per gli elettori votare un tentativo di emulazione di Trump, quando Trump è sulla scheda elettorale[38].


Vivek Ramaswamy

Vivek Ramaswamy, giovane – appena trentottenne – e ricco imprenditore di origine indiane, nelle ultime settimane ha visto una decisa salita nei sondaggi, pur restando sostanzialmente al di sotto del 10%, contestualmente alla discesa di DeSantis. Lanciatosi nell’agone politico in occasione di queste primarie, senza aver ricoperto incarichi precedenti, Ramaswamy ha, come piatto forte della sua campagna elettorale, la guerra all’ideologia woke, considerata dall’imprenditore una delle principali minacce alla società statunitense[39]. Anche lui, come molti altri candidati, non si pone in contrasto, ma piuttosto in continuità con Trump[40]. Al momento non sembra poter essere un serio contendente per la nomination, ma la giovane età, l’enorme patrimonio economico di cui dispone e l’essere così appassionato nella sua campagna anti-woke – un tema molto sentito dalla base repubblicana – potrebbero farlo salire ancora nei sondaggi.


Mike Pence

Mike Pence, ex vicepresidente degli Stati Uniti nella Presidenza Trump, è quotato, nei sondaggi, come terza o quarta forza delle primarie. La sua corsa alla nomination, che al momento non sembra raggiungibile, è piena di ostacoli soprattutto per il rapporto che ha con il suo ex Presidente. Vicepresidente fedele per quattro anni, infatti, Pence ha rotto con Trump quando, il 6 gennaio 2021, ha svolto il suo dovere costituzionale ratificando, nella sessione del Congresso a questo deputata, la vittoria di Biden alle elezioni del 2020, nonostante le incredibili pressioni della Casa Bianca e della base del GOP. Questo atto, dovuto ma comunque coraggioso, è però anche l’unico tema di cui Pence riesce a parlare, perché di fatto la maggior parte delle domande che riceve nelle interviste e nei town hall riguardano la certificazione dei risultati elettorali[41].


Nikki Haley

Nikki Haley, ex governatrice della Carolina del Sud ed ex ambasciatrice alle Nazioni Unite, è l’unica donna tra i candidati maggiori in queste primarie. Per mesi terza nei sondaggi, nelle ultime settimane è stata raggiunta o superata da Scott, Ramaswamy e, in alcuni Stati, anche da Pence e Christie. Non perché sia scesa lei, ma perché sono saliti gli altri. Haley, però, è ferma. Non sembra oramai che ci sia una strada che possa portare il GOP a candidare per la prima volta una donna alla Presidenza.


Tim Scott

Senatore della Carolina del Sud, unico afroamericano repubblicano al Senato, Tim Scott sta vivendo un buon momento dal punto di vista dei sondaggi. In particolare, Scott è oramai solidamente terzo in Iowa, ed è molto vicino al secondo posto di DeSantis. Scott è molto conservatore – ha votato d’accordo con Biden, in questi anni, solo il 21% delle volte[42] – e potrebbe essere il candidato ideale per mettere d’accordo le due anime del GOP, quella trumpiana e quella anti-Trump (oltre che a essere una minaccia molto seria per Biden nelle generali)[43]. Dalla parte di Scott, inoltre, c’è la sua grandissima capacità di raccogliere fondi, essendo uno dei principali fundraisers del GOP[44].


Chris Christie

Chris Christie (Michael Vadon, opera propria/Wikimedia Commons, licenza CC BY SA 4.0), link: https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Chris_Christie_April_2015_(cropped).jpg.

Chris Christie, ex governatore repubblicano di uno Stato fortemente democratico come il New Jersey, è uno dei candidati più apertamente antitrumpiani di questo ciclo, arrivando ad affermare, come visto prima, che non sosterrà mai la candidatura di Trump se l’ex Presidente dovesse vincere le primarie.

Christie, nei confronti di Trump, ha cambiato atteggiamento proprio in occasione delle elezioni del 2020, e del rifiuto di Trump dii riconoscere la vittoria di Biden. Prima di allora Christie era stato uno dei più accesi sostenitori di Trump, appoggiandolo dal momento del suo ritiro dalle primarie del 2016 e per tutta la presidenza. Ora, però, l’ex governatore del New Jersey è diventato un feroce critico di Trump[45].

Nei sondaggi, Christie sta guadagnando terreno soprattutto in New Hampshire, dove viene quotato come terzo e molto vicino al secondo posto di DeSantis. Ma se il cammino verso la Presidenza sembra complicato, su Christie si deve porre l’attenzione nei dibattiti, essendo un formidabile debater, come già dimostrato nel 2016[46].

Doug Burgum

Poco da dire su Doug Burgum, l’attuale governatore del Dakota del Nord. Non sembrano esserci possibilità di vederlo candidato Presidente per il GOP, essendo il suo nome anche molto poco noto al di fuori del suo – poco popoloso – Stato[47].


Asa Hutchinson

Asa Hutchinson, la cui carriera in incarichi pubblici è cominciata nell’amministrazione di George W. H. Bush, ed ex governatore dell’Arkansas, è l’altro feroce critico di Trump e della direzione che il GOP ha preso con la guida dell’ex Presidente. Hutchinson è inoltre in candidato che più di ogni altro è definibile un repubblicano classico, rifacendosi alla tradizione conservatrice degli anni Novanta e dell’inizio degli anni Duemila[48]. Questa visione è però oramai molto lontana da ciò che il GOP è diventato, e non sembra esserci alcuna possibilità per Hutchinson di raggiungere la nomination.


Conclusione

Nonostante la numerosità dei candidati nelle primarie del GOP per il 2024, l’esito sembra, almeno sinora, scontato: tutto, in questo momento, farebbe pensare a una vittoria agevole dell’ex Presidente Donald Trump, e quindi alla riproposizione della sfida con Joe Biden nelle elezioni generali – cosa che metterebbe uno contro l’altro due candidati decisamente poco apprezzati.

Nonostante ciò, però, il processo che porterà i repubblicani a scegliere il loro candidato da opporre a Biden è ancora lungo, e ciò che in questo momento sembra scontato potrà non esserlo tra qualche mese. Primo e fondamentale appuntamento sarà il dibattito di Milwaukee, occasione per tutti i candidati di mettersi in mostra e di farsi conoscere da un pubblico più ampio.


Riferimenti bibliografici

[1] S. Burnett, Republicans schedule 1st presidential debate for Aug. 23, but there’s no guarantee Trump will attend, in “APNews”, 02/06/2023, https://apnews.com/article/republicans-debate-2024-president-august-6cc406eb00c72835f4f59acb30d71e95 (Ultima consultazione 12/08/2023).

[2] L’acronimo GOP si scioglie con l’espressione “Grand Old Party”, utilizzata a partire dagli anni Ottanta dell’Ottocento per indicare il Partito Repubblicano, volendo sottolineare soprattutto il ruolo che il Partito ebbe, durante la guerra di Secessione, nell’evitare lo sgretolamento degli Stati Uniti d’America. C. Klein, Why Is the Republican Party Known as the GOP?, in “History.com”, 01/06/2023, https://www.history.com/news/election-101-why-is-the-republican-party-known-as-the-g-o-p (Ultima consultazione 12/08/2023).

[3] Avversari di Biden alle primarie saranno Robert Kennedy Jr. e Marianne Williamson, ma i sondaggi hanno chiaramente mostrato, e continuano a mostrare, come non ci sia nessuna possibilità che Biden possa incontrare qualche ostacolo verso la riconquista della nomination. https://www.racetothewh.com/2024/dem (Ultima consultazione 12/08/2023).

[4] https://en.wikipedia.org/wiki/2024_Republican_Party_presidential_primaries (Ultima consultazione 12/08/2023).

[5] D. Montanaro e J. Fenton, 2024 Republican presidential candidates: A list of who is or may be running, in “NPR”, 22/06/2023, https://www.npr.org/2023/03/08/1160113954/2024-republican-presidential-candidates-who-is-running-tracker (Ultima consultazione 12/08/2023).

[6] Ibidem.

[7] Ibidem.

[8] M. Quarshie, Why Trump and DeSantis are making trips to Iowa, New Hampshire to gear up for 2024 run, in “USAToday”, https://eu.usatoday.com/story/news/politics/2023/03/13/trump-desantis-iowa-new-hampshire/11434843002/ (Ultima consultazione 12/08/2023).

[9] E. Barnett e M. Memoli, Iowa’s GOP caucus date is set — but timing New Hampshire’s primary is not so simple, in “NBCNews”, 19/07/2023, https://www.nbcnews.com/politics/2024-election/iowas-gop-caucus-date-set-timing-new-hampshires-primary-not-simple-rcna94575, (Ultima consultazione 12/08/2023).

[10] M. Quarshie, op. cit.

[11] https://www.nytimes.com/elections/2016/results/primaries/iowa (Ultima consultazione 12/08/2023).

[12] https://www.nytimes.com/elections/2016/results/primaries/new-hampshire (Ultima consultazione 12/08/2023).

[13] https://www.nytimes.com/interactive/2020/02/04/us/elections/results-iowa-caucus.html (Ultima consultazione 12/08/2023).

[14] https://www.nytimes.com/interactive/2020/02/11/us/elections/results-new-hampshire-primary-election.html (Ultima consultazione 12/08/2023).

[15] https://www.nbcnews.com/politics/2020-primary-elections/south-carolina-results/ (Ultima consultazione 12/08/2023).

[16] https://en.wikipedia.org/wiki/2016_Republican_Party_presidential_primaries (Ultima consultazione 12/08/2023).

[17] https://en.wikipedia.org/wiki/2020_Democratic_Party_presidential_primaries (Ultima consultazione 12/08/2023).

[18] M. Kinnard, Who’s in, who might be out: Eight candidates have qualified for the first Republican debate, in “APNews”, 08/08/2023, https://apnews.com/article/republican-presidential-debate-2024-election-qualified-candidates-863ffb85147072c4e9cf021e85d4ba1b (Ultima consultazione 12/08/2023).

[19] L. Doan, Doug Burgum is giving $20 gift cards in exchange for campaign donations. Experts split on whether that’s legal, in “CBSNews”, 19/07/2023, https://www.cbsnews.com/news/doug-burgum-president-campaign-gift-cards-20-donations-legal-experts/ (Ultima consultazione 12/08/2023).

[20] E. Kilgore, First Republican Debate: Who’s In, Who’s Banned, Who’s Boycotting, in “Intelligencer”, 08/08/2023,

https://nymag.com/intelligencer/article/first-republican-debate-2024-who-qualified-boycotting.html

[21] J. J. Cooper, Trump says he won’t sign Republican loyalty pledge, flouting debate requirement, in “APNews”, 11/08/2023, https://apnews.com/article/trump-republican-loyalty-pledge-gop-debate-a3d63a73ef60a2afb1f7aaec68a6d585 (Ultima consultazione 12/08/2023).

[22] D. Cohen, Chris Christie looks askance at Republican loyalty pledge, in “Politico”, 18/06/2023, https://www.politico.com/news/2023/06/18/chris-christie-republican-loyalty-oath-trump-00102536 (Ultima consultazione 12/08/2023).

[23] Ibidem.

[24] B. Flood, FOX Business to host second GOP primary debate in September, in “Fox Business”, 09/08/2023, https://www.foxbusiness.com/media/fox-business-network-host-second-gop-primary-debate-september  (Ultima consultazione 12/08/2023).

[25] J. Marshall, Official dates for Republican National Convention released, in “TMJ4”, 21/12/2022, https://www.tmj4.com/news/local-news/official-dates-on-republican-national-convention-released (Ultima consultazione 12/08/2023).

[26] Dei 2.467 delegati, 2.363 sono vincolati a votare alla convention in base ai risultati delle primarie dello Stato in cui sono stati eletti alla convention stessa. I restanti 104 delegati non sono vincolati a nessun risultato e a nessun candidato, quindi potranno votare alla convention chiunque preferiscano.  https://ballotpedia.org/Republican_delegate_rules,_2024 (Ultima consultazione 13/08/2023).

[27] Per approfondire si veda Ibidem.

[28] https://www.usa.gov/primaries-caucuses (Ultima consultazione 13/08/2023).

[29] Ibidem.

[30] https://www.realclearpolitics.com/epolls/latest_polls/gop_primaries/ (Ultima consultazione 13/08/2023).

[31] https://projects.fivethirtyeight.com/polls/president-primary-r/2024/national/ (Ultima consultazione 13/08/2023).

[32] S. Shepard, The 2024 GOP field: How they win, how they lose, in “Politico”, 27/06/2023, https://www.politico.com/interactives/2023/republican-candidates-2024-gop-presidential-hopefuls-list/ (Ultima consultazione 13/08/2023).

[33] Trump è stato accusato di: aver pagato l’ex pornostar Stormy Daniels per comprare il suo silenzio su un rapporto avuto; di aver tenuto illegittimamente documenti classificati nella sua residenza di Mar-o-Lago; di aver cospirato per capovolgere il risultato delle elezioni del 2020: in questo ultimo caso, sono due le incriminazioni in capo all’ex Presidente, una a Washington in relazione agli eventi del 6 gennaio 2021 (l’assalto dei suoi sostenitori al Campidoglio), l’altra in Georgia a seguito dei tentativi di Trump di capovolgere l’esito delle elezioni specificatamente in quello Stato. A. Thomson-DeVeaux, All Of Trump’s Indictments Could Seriously Bog Down His Campaign, in “FiveThirthyEight”, 02/08/2023, https://fivethirtyeight.com/features/trump-indictments-trial-campaign-effects/#:~:text=But%20even%20if%20they%20don,with%20less%20bandwidth%20to%20campaign. (Ultima consultazione 13/08/2023).

[34] Ibidem.

[35] Ibidem.

[36] M. Dixon e J. Allen, Ron DeSantis replaces his campaign manager as he reboots his presidential bid, in “NBCNews”, 08/08/2023, https://www.nbcnews.com/politics/2024-election/ron-desantis-replaces-campaign-manager-james-uthmeier-rcna98774 (Ultima consultazione 13/08/2023).

[37] I. Jacques, What happened to DeSantis? Florida governor’s presidential campaign forgot about Trump, in “USAToday”, https://eu.usatoday.com/story/opinion/columnist/2023/08/09/desantis-campaign-focus-woke-failing-republicans/70545420007/ (Ultima consultazione 13/08/2023).

[38] J. L. Dorman, A Trump strategist compared Ron DeSantis’ candidacy to New Coke, which was released to much fanfare in 1985 but quickly flopped, in “Insider”, 29/07/2023, https://www.businessinsider.com/trump-strategist-lacivita-compares-desantis-new-coke-1980s-flop-2023-7?r=US&IR=T (Ultima consultazione 13/08/2023).

[39] S. Shepard, op. cit.

[40] S. Burnett, How Vivek Ramaswamy is pushing — delicately — to win over Trump supporters, in “APNews”, 12/08/2023, https://apnews.com/article/vivek-trump-republican-primary-president-ramaswamy-768b865d113f603a721cb0f7d1e8053a (Ultima consultazione 14/08/2023).

[41] S. Shepard, op. cit.

[42] https://projects.fivethirtyeight.com/biden-congress-votes/ (Ultima consultazione 14/08/2023).

[43] P. Nicholas e A. Seitz-Wald, Few Americans know Sen. Tim Scott, but some Democrats see him as a tough general election opponent, in “NBCNews”, 13/06/2023, https://www.nbcnews.com/politics/donald-trump/americans-know-sen-tim-scott-democrats-see-tough-general-election-oppo-rcna87722 (Ultima consultazione 14/08/2023).

[44] S. Shepard, op. cit.

[45] R. Costa, Chris Christie comes out swinging against Trump, in “CBSNews”, 06/08/2023, https://www.cbsnews.com/news/chris-christie-comes-out-swinging-against-donald-trump/ (Ultima consultazione 14/08/2023).

[46] S. Shepard, op. cit.

[47] Ibidem.

[48] Ibidem.

 

Emanuele Del Ferraro per www.policlic.it

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